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In un’epoca in cui il calcio troppo spesso si trasforma in terreno di scontro, l’incontro tra Cagliari e Sassuolo ha raccontato una storia diversa. Una storia fatta di condivisione e passione autentica. I delegati F.I.S.S.C. (Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio) delle due città hanno dato vita in terra sarda a un “terzo tempo” che profuma di amicizia e cultura sportiva. Dopo i 90 minuti di gioco, vissuti con intensità e orgoglio, i vessilli delle rispettive squadre si sono alzati al cielo. Ma la vera vittoria è arrivata dopo, quando il confronto si è spostato dalla tribuna alla tavola. Tra un bicchiere di vino e un piatto tipico, il calcio ha continuato a essere protagonista, ma in una veste diversa: quella del dialogo, della riflessione e della condivisione. Questa esperienza rappresenta un modello di tifo che rompe gli schemi. L’avversario come compagno di viaggio in una passione comune. Tifare in simbiosi significa vivere lo stadio come luogo di incontro, dove l’identità sportiva non cancella il rispetto reciproco. Il gesto dei delegati di Cagliari e Sassuolo è un piccolo grande esempio di come il calcio possa tornare a essere, ciò che dovrebbe sempre essere: un gioco, una festa, un’occasione per costruire ponti. In un mondo che ha bisogno di più fratellanza, anche un pallone può fare la differenza.