C’è un mondo dove il musso che vola e il ciuccio partenopeo – del resto animali che si somigliano – camminano affiancati, un mondo in cui Giulietta è una seria ragazza e il Vesuvio è un placido pentolone in cui cuocere quello che dividi a tavola. È il mondo degli “Amici del Chievo” e di chi, come loro, condivide la stessa convinzione che il calcio possa essere veicolo anche di messaggi sociali.
È su questi presupposti che, il prepartita di ChievoVerona-Napoli (partita poi vinta dai ragazzi di Sarri per 1 a 0) ha visto prendere vita, presso l’ex teatro parrocchiale di Chievo, un simbolico incontro tra i responsabili e parecchi sostenitori dell’associazione che riunisce i club clivensi ufficialmente riconosciuti e alcuni rappresentanti di diversi circoli aderenti all’Associazione Italiana Napoli Clubs. Non un gemellaggio, ma un terzo tempo anticipato, un momento conviviale – di cui ha parlato anche “Il Mattino” di Napoli – al quale hanno partecipato più di un centinaio di persone, alcune delle quali provenienti, oltre che ovviamente da Napoli, da città vicine come Bologna, Brescia, Guastalla, Milano e Treviso ma anche dalla lontana e calabrese Soverato.
Testimonianze semplici ma sentite, racchiuse nel simbolico scambio di omaggi, ma soprattutto testimonianze di chi vede lo sport come un’occasione di festa e crede che il calcio sia solo occasione d’incontro e non di scontro com’è la filosofia sportiva di chi porta avanti i valori propugnati dalla Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio.