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Lega Pro giornata 33

Si è recuperata questa sera la giornata numero 33 del girone B del campionato di serie C, originariamente prevista per il giorno di Pasquetta e rinviata a causa della morte del Papa. A 90 minuti dalla fine della regular season ecco la situazione:

Girone A

A 90 minuti dalla fine del campionato, i giochi per la promozione diretta sembrano definitivamente fatti. Certo, il testa a testa tra Padova e Vicenza è stato contraddistinto da clamorosi ribaltoni e colpi di scena inaspettati e non bisogna mai dare nulla per scontato fino a quando la matematica non emetterà un verdetto ufficiale, ma ormai i biancoscudati sono ad un passo dal ritorno in cadetteria atteso da sei anni.

Il successo per 2-1 con l’Union Clodiense ha consentito ai ragazzi di Andreoletti di mantenere il +2 sui biancorossi e, in virtù degli scontri diretti favorevoli, a Lumezzane basterà anche un pareggio per tagliare il traguardo. Una bella rivincita per un allenatore pieno di idee ed entusiasmo e che a Benevento hanno bocciato troppo presto, per stessa ammissione di patron Vigorito in conferenza stampa.

Lega Pro
Il Vicenza, comunque, ha poco da rimproverarsi e limitare il ragionamento al ko con la Virtus Verona significherebbe non rendere merito a chi ci ha creduto fino alla fine mettendo in mostra un gioco interessante e tanti giocatori che ben figurerebbero anche in categoria superiore. A Trento ultimo atto prima di una post season nella quale si partirà con i favori del pronostico e con la forza di uno stadio che ha pochissimi eguali in terza serie. Al terzo posto ecco la FeralpiSalò, forte del 2-0 con la Pro Vercelli che testimonia la serietà e la professionalità del gruppo guidato da Diana. Certo, con quella rosa forse di poteva fare qualcosa in più e provare quantomeno ad impensierire il tandem di testa, ma il girone d’andata è stato altalenante e si è perso terreno in modo inesorabile. Disputeranno gli spareggi promozione realtà come Renate, Trento, Albinoleffe e Virtus Verona che ormai non possono più essere etichettate soltanto come matricole: lì ci sono società magari non ricchissime, ma che compensano con la forza delle idee e con la capacità di valorizzare giovani spendendo il giusto e affidandosi a dirigenti e allenatori esperti e competenti. Funziona la cura Mascara a Novara, chissà che il sodalizio piemontese non possa affidargli la guida tecnica della prima squadra anche nella prossima stagione magari investendo qualcosa in più rispetto alle ultime annate totalmente anonime e tali da allontanare il pubblico dagli spalti. In coda è bagarre: Union Clodiense retrocessa, Caldiero Terme in crescita e ancora una volta vittorioso, Pro Vercelli e Pro Patria che tremano e Triestina fortemente condizionata dalla penalizzazione che non rende merito al lavoro di Tesser. E con voci sul futuro societario che agitano i tifosi e che alimenteranno le speranze di chi retrocederà sul campo.
AlbinoLeffe-Alcione Milano 1-0
87′ Baroni
Atalanta U23-Arzignano Valchiampo 1-3
10′ Boffelli (AV), 20′ Benedetti (AV), 38′ Berzonzi (AT), 77′ Jallow (AV)
Caldiero Terme-Lecco 1-0
20′ Nessi
Feralpisalò-Pro Vercelli 2-0
70′ Sorensen, 92′ Santini
Giana Erminio-Virtus Verona 1-1
70′ Stukler (G), 71′ Gatti (V)
Vicenza-Triestina 1-0
37′ Talarico
Novara-Trento 3-0
24′ Maressa, 66′ Donadio, 90′ Bertoncini
Padova-Union Clodiense 2-1
3′ Villa (P), 48′ Perrotta (P), 58′ Serena (UC)
Pro Patria-Lumezzane 4-1
57′, 75′, 78′ rig. e 79′ Beretta (PP), 81′ Conti (L)
Renate-Pergolettese 2-1
6′ Cali (R), 22′ Albertini (P), 80′ Anghileri (R)
Classifica – Padova 85, Vicenza 83, Feralpisalò 72, AlbinoLeffe 59, Renate 57, Giana Erminio 56, Virtus Verona 55, Atalanta U23 54, Trento 54, Novara 52, Arzignano Valchiampo 50, Alcione 46, Lecco 43, Lumezzane 41, Pergolettese 39, Pro Vercelli 37, Triestina 36, Pro Patria 34, Caldiero Terme 30, Union Clodiense 21 (già retrocessa in Serie D).

Girone B

Si è disputata oggi la giornata numero 33, quella rinviata lunedì a causa della tragica scomparsa di Papa Francesco. Nessuna sorpresa in particolare se non la conferma che il blasone non conta se non hai alle spalle una società forte e, soprattutto, una rosa fatta da gente affamata e non da nomi a fine carriera. L’esempio arriva da Ascoli e Perugia: nonostante cambi di allenatori, ribaltoni dirigenziali, proclami e promesse, ecco che le due nobili decadute sono ufficialmente fuori dalla lotta per qualificarsi ai playoff. Due squadre arrivate dalla B con mille aspettative, ma che hanno clamorosamente fallito dal punto di vista tecnico meritando le civili contestazioni di due curve che avrebbero sognato una stagione completamente diversa e all’insegna del riscatto. Facile prevedere che Di Carlo e Cangelosi saranno licenziati al termine degli ultimi 90 minuti, visto che hanno fatto peggio dei vari Carrera, Cudini, Formisano e Zauli che si sono alternati sulle rispettive panchine in questi mesi così convulsi e confusionari. Per non parlare della Spal, cui pareggio all’ultimo minuto a Pesaro non consente di evitare gli spareggi playout. Antenucci, a fine carriera, avrebbe sognato un epilogo diverso e dai suoi piedi passeranno le residue chance di mantenere la categoria. E pensare che la Spal, pochi anni fa, militava in serie A e lo faceva a testa altissima, battendo la Juventus di Allegri e giocandosela a viso aperto a San Siro e all’Olimpico con un giovanissimo Semplici in panchina e un gruppo di calciatori affamati e desideroso di emergere. Oggi, invece, c’è una proprietà assente e contestata, artefice della disastrosa discesa dalla B e da due anni costantemente in zona retrocessione in C. Sestri Levante e Legnago, invece, hanno ancora una gara a disposizione per evitare la D. I liguri non vanno oltre lo 0-0 con l’Ascoli dinanzi ad appena 650 spettatori, i veneti hanno invece perso per 1-3 con il Pescara subendo la doppietta di Merola a cinque minuti dalla fine e subito dopo aver agguantato il pareggio. Un crollo mentale che giustifica l’ultimo posto in classifica: solo un miracolo tiene a galla chi, a febbraio, sembrava fuori dalle sabbie mobili grazie a risultati di prestigio contro le big prima di un calo progressivo sfociato in due mesi senza successi e in una marea di gol subiti. A completare il quintetto delle “piccole” un Milan Futuro per nulla rivitalizzato dalla cura Oddo (tecnico che da anni trova panchina, ma che non riesce a centrare l’obiettivo dai tempi del Pescara nel 2016) e quella Lucchese che scende in campo con i soldi degli sponsor e dei presidenti avversari e che, ad Arezzo, viene sepolta da quattro reti dopo essere passata finanche in vantaggio. Nulla da dire ai ragazzi di Gorgone che, senza stipendio da mesi e addirittura con sfratti per morosità sulle spalle, continuano ad onorare la tifoseria scendendo in campo in condizioni che sarebbe eufemistico definire complesse. Un esempio di sportività e attaccamento alla maglia in un calcio senza valori e che dà conto soltanto al dio denaro. In vetta non  è cambiato praticamente nulla: Entella ormai con la testa alla Supercoppa e alla prossima stagione in B, Ternana che ottiene la prima vittoria dell’era Liverani trascinata da un Cicerelli maestoso, Torres aritmeticamente terza grazie al pirotecnico 4-2 sul Carpi e Arezzo che fa un piccolo passo in avanti. Ci crederà fino alla fine il Pontedera di Menichini, capace di battere 3-0 il Rimini al termine di un match a tratti spettacolare e ricco di occasioni.
Arezzo-Lucchese 4-1
28′ Magnaghi (L), 40’Eklu (A), 67′ e 70′ Pattarello (A), 76′ Tavernelli (A)
Campobasso-Perugia 2-1
54′ Di Stefano (C), 78′ Cisco (P), 86′ Morelli (C)
Gubbio-Milan Futuro 3-2
8′ Tommasini (G), 22′ e 79′ Camarda (M), 30′ Rocchi (G), 50′ Di Massimo (G)
Legnago Salus-Pescara 1-3
15′ Ferraris (P), 84′ Spalluto (L), 86′ e 88′ Merola (P)
Pineto-Entella 2-2
45+1′ Tunjov (P), 53′ Tiritiello (E), 76′ Costa (E), 82′ Fabrizi (P)
Pontedera-Rimini 3-0
19′ Corona, 53′ Gaddini, 73′ Perretta
Sestri Levante-Ascoli 0-0
Ternana-Pianese 2-0
52′ Ciammaglichella, 84′ Cicerelli
Torres-Carpi 4-2
58′ Scotto (T), 61′ e 83′ Nanni (T), 64′ Cortesi (C), 77′ Saporetti (C), 89′ Varela Djamanca (T)
Vis Pesaro-SPAL 1-1
3′ Paganini (V), 90+2′ Nados (S)
Classifica – Virtus Entella 82, Ternana 73 (-2 punti), Torres 68, Pescara 64, Arezzo 61, Vis Pesaro 57, Pineto 56, Pianese 53, Rimini 50 (-2 punti), Pontedera 48, Gubbio 48, Carpi 44, Perugia 44, Campobasso 43, Ascoli 40, Lucchese 36 (-6 punti), Milan Futuro 33, SPAL 32 (-3 punti), Sestri Levante 28, Legnago Salus 26

Girone C

Il terzo verdetto è arrivato: dopo la promozione dell’Entella e la retrocessione dell’Union Clodiense, l’Avellino conquista aritmeticamente la serie B e torna a calcare l’importante palcoscenico 7 anni dopo quell’esclusione e quel fallimento che gridano ancora vendetta. Fondamentale il successo per 1-2 nel derby col Sorrento aperto da un capolavoro di Russo e chiuso dall’ennesima rete di Lescano, con annesso bagno di folla al rientro della squadra in città e con le lacrime di Biancolino che certificano una rimonta da brividi e in parte agevolata dallo stravolgimento della classifica dopo le estromissioni di Taranto e Turris. Nulla, però, sminuisce i meriti di chi ha investito tanti milioni di euro formando una corazzata troppo più forte di una concorrenza che si è assottigliata settimana dopo settimana: il Crotone viaggia a mille ma paga la falsa partenza, il Benevento dei giovani si è sciolto come neve al sole alle prime difficoltà, Trapani e Catania avevano una Ferrari ma hanno fallito clamorosamente, Potenza e Monopoli non avevano i mezzi per contrastare una blasonata con tale seguito di pubblico e con un presidente che non ha badato a spese. Solo il Cerignola è rimasto aggrappato al sogno, ma l’inesperienza ha ostacolato il percorso proprio quando la B sembrava dietro l’angolo: dopo il ko interno col Benevento è arrivata anche la sconfitta nel derby col Team Altamura e ora il mister dovrà essere bravo a lavorare sulla testa per ricaricare le batterie in ottica playoff. La sensazione, però, è che la mazzata ci sia stata e che la squadra ne stia risentendo mentalmente. In coda terremoto a Foggia. Una società in difficoltà e con un presidente dimissionario ha deciso di esonerare il tecnico Zauri e il direttore sportivo Leone a 90 minuti dalla fine mentre la tifoseria è pronta a contestare a prescindere da come andrà a fine sul piano sportivo. Il crollo interno con un Messina di fatto in autogestione ha acuito lo strappo tra proprietà e gruppi ultras, al punto che qualcuno preferirebbe fallire e ripartire da zero con un nuovo presidente piuttosto che prolungare quest’agonia sportiva. Ne traggono giovamento il Latina (due vittorie su tre con Bruno in panchina e salvezza in cassaforte) e Casertana: 2-0 sorprendente dei campani sul lanciatissimo Crotone di Longo e mister Iori che ha saputo dare un’impronta di gioco ben precisa alla squadra da quando è tornato sulla panchina dei falchetti vincendo tutte le partite casalinghe.
Team Altamura-Audace Cerignola 1-0
76′ Palermo
Benevento-Trapani 0-1
6′ aut.Nunziante
Casertana-Crotone 2-0
66′ Bacchetti, 79′ Egharevba
Foggia-ACR Messina 1-2
26′ e 45+7′ Luciani (M), 41′ Orlando (F)
Juventus Next Gen-Cavese 3-1
41′ e 72′ Guerra (J), 49′ Cudrig (J), 77′ Fella (C)
Latina-Potenza 1-0
89′ Bocic
Monopoli-Giugliano 3-2
18′ Calvano (M), 20′ Bruschi (M), 22′ Yeboah (M), 26′ Balde (G), 76′ Del Sole (G)
Sorrento-Avellino 1-2
7′ Russo (A), 37′ Lescano (A), 55′ Rossetti (S)
 
Classifica – Avellino 72, Audace Cerignola 64, Monopoli 57*, Crotone 54*, Catania 50 (-1 punto)*, Benevento 49, Potenza 49, Picerno 47*, Juventus Next Gen 44, Giugliano 43, Trapani 41, Cavese 38, Team Altamura 37, Sorrento 35, Latina 34, Foggia 30, Casertana 29, ACR Messina 22 (-4 punti)
* una gara in più
Taranto e Turris escluse
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