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Serie A Resoconto 36a giornata

l Genoa ferma il Napoli, mentre l’Inter batte il Toro e si porta a -1. Atalanta in Champions e gran calderone in “zona Euro”, con 6 squadre in 5 punti. In fondo alla graduatoria, colpo grosso del Venezia che batte la Fiorentina e mette la testa fuori dalla zona rossa.

La terzultima giornata di campionato si apre di venerdì sera con l’antipasto della finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna. A San Siro, passano avanti i felsinei con un capolavoro di Orsolini, che dalla sua mattonella preferita  trafigge Maignan al 50’ con velenoso mancino a giro.

Negli ultimi venti minuti, però, i rossoneri (che vestono magliette con cognome materno in onore alla Festa della Mamma) escono dal torpore e ribaltano completamente il risultato. I cambi di Conceicao danno verve al Diavolo, mentre il Bologna si spegne improvvisamente: Gimenez insacca il pari al 73’ concretizzando un’azione di contropiede, prima che l’unghiata di Pulisic al 79’ porti addirittura i padroni di casa sul 2-1.

L’esultanza di Zalewski dopo il gol al Toro – Foto X Lega Serie A

Subìto il sorpasso i rossoblù provano a reagire, ma dopo una grande parata di Maignan su Cambiaghi al 90’ è di nuovo la squadra meneghina a fare festa con il gol del definitivo 3-1 firmato nuovamente da Gimenez in pieno recupero. Lombardi che salgono così a 60 punti, lasciando gli emiliani a quota 62.

Identico risultato anche nel giorno successivo, quando nel primo pomeriggio il Como di Fabregas travolge in rimonta il Cagliari di Nicola per 3-1. Anche in questo caso, sono gli ospiti a passare per primi grazie al rasoterra di Adopo che beffa un incerto Reina al 22’, ma a suonare la carica comasca ci pensano il dolcissimo pallonetto di Caqueret su Caprile al 40’ e il 3° timbro consecutivo di Strefezza, superbo nell’infilare l’angolino opposto con un destro “alla Del Piero” dal limite dell’area. A chiudere definitivamente i conti, il timbro di capitan Cutrone al 77’ su preciso lancio di Nico Paz. Sesta vittoria consecutiva per Fabregas, che consolida meritatamente il 10° posto in classifica. Qualche ora più tardi, 1-1 nel big match dell’Olimpico tra Lazio e Juventus. Alla zuccata di Kolo Muani su cross di McKennie al 51’ risponde, dopo un rosso diretto al 60’ rifilato a Kalulu per una manata su Castellanos a palla lontana, la zampata in mischia di Vecino al minuto 96, certificando un pari che lascia apertissima la corsa verso il 4° posto. In serata, infine, il pesantissimo successo casalingo dell’Empoli ai danni del Parma per 2-1. Al Castellani, squarcia la parità un destro forte e preciso del talentuoso Fazzini all’11’, poi i crociati restano in 10 per il doppio giallo a Valenti alla mezz’ora, ma nella ripresa trovano la forza di reagire con un colpo di testa di Djuric che sorprende Vasquez per il momentaneo 1-1. Tuttavia, all’86’, sale in cattedra Anjorin, che dai 25 metri prende la mira e spara un bolide imparabile sotto la traversa per il conclusivo 2-1 in favore dei toscani. D’Aversa riassapora così il profumo della vittoria dopo 5 mesi, riaccendendo la miccia di una corsa verso la permanenza in Serie A tutt’altro che scontata.

Chi alla salvezza non può più puntare, invece, è il Monza di Sandro Nesta, che nel Lunch-Kick Off domenicale trova comunque un sussulto d’orgoglio ed espugna Udine per 2-1. In terra friulana, apre i conti in maniera rocambolesca una deviazione di spalla di Caprari al 52’, mentre Lucca pareggia il tabellone venti minuti più tardi con un diagonale terribile che piega le mani a Pizzignacco. Di Keità, al 90’, il gol che quantomeno consente ai brianzoli di evitare il record negativo di punti in Serie A. Restando sempre nei bassi fondi, segno “x” nel primo pomeriggio nell’importantissimo scontro tra Hellas Verona e Lecce. In un Bentegodi agghindato a festa per celebrare i 40 anni dallo storico Scudetto del 1985, è la formazione salentina a mettere la testa avanti con il solito Krstovic su imbucata di Tete Morente al minuto 23. Vantaggio cancellato una ventina di giri di lancette più tardi dalla capocciata di Coppola su punizione tagliata di Suslov. Un punto a testa, dunque, che accontenta sicuramente più Zanetti rispetto a Giampaolo. All’ora dell’aperitivo, va tutto secondo i piani in quel di Torino per l’Inter di Simone Inzaghi, capace di domare i granata con un gol per tempo in una partita prima interrotta a causa di un incidente ad un tifoso di casa e poi disputatasi sotto una pioggia battente d’altri tempi. Sul rettangolo verde piemontese, la sblocca un capolavoro balistico di Zalewski al 14’, poi è il miracolo di Martinez su Che Adams a difendere lo score prima che un penalty dell’infallibile Asllani ad inizio ripresa (secondo timbro consecutivo per lui) chiuda definitivamente il discorso in favore dei nerazzurri, spostando tutta la pressione sulle spalle del Napoli. Detto, fatto. All’ora di cena, infatti, la squadra di Conte rallenta inaspettatamente in casa contro il Genoa, giocandosi immediatamente il “bonus pareggio” che aveva a disposizione. Al Maradona è un botta e risposta continuo: Lukaku illumina la notte partenopea con una bella progressione centrale su invito di McTominay al 15’, ma al 32’, dopo una traversa colpita da Pinamonti appena due minuti prima, Meret litiga con il palo e insacca nella propria porta un colpo di testa di Ahanor. Nel secondo tempo, Raspadori illude nuovamente il popolo azzurro con un missile mancino al 64’, ma al minuto 84 è l’incornata di Vasquez su cross di Martin a fissare il tabellone sul definitivo 2-2 che rovina la serata a Di Lorenzo e compagni.

A completare la 36a giornata, il doppio appuntamento del lunedì. Alle ore 18.30, colpaccio del Venezia che stende la Viola (anche lei coi cognomi materni sulla schiena) con il punteggio di 2-1 lasciandosi così tre squadre alle spalle. In Laguna, la gara si accende dopo il 60’: Candé disfa l’equilibrio con stop di petto e destro ravvicinato su imbeccata di Perez, mentre 8 minuti più tardi Radu devia sul palo un tiro di Ranieri consentendo di fatto un mortifero contropiede che Oristanio trasforma nel 2-0 con un tocco di testa su assist di Zerbin. Bello, ma inutile ai fini del risultato il mancino in caduta di Mandragora, che trova l’incrocio dei pali al 77’ per il 2-1 conclusivo. Di Francesco sale così a 29 e fuoriesce dalla zona bollente. Stesso punteggio anche in quel di Bergamo, dove l’Atalanta interrompe l’infinita striscia positiva della Roma e si guadagna l’aritmetica certezza di un posto Champions. Al Gewiss, Dea avanti con Lookman al 9’ poi la torsione aerea di Cristante su traversone al bacio di Soulé al 32’ pareggia i conti, ma al 76’ è la botta in corsa di Sulemana da fuori area a regalare i tre punti agli orobici. Nerazzurri di Bergamo, dunque, che giocheranno nella coppa più prestigiosa d’Europa anche nella prossima stagione.

Risultati 36° turno

Milan-Bologna 3-1 (73’- 90’+3 Gimenez, 79’ Pulisic; 50’ Orsolini)

Como-Cagliari 3-1 (40’ Caqueret, 45’+2 Strefezza, 77’ Cutrone; 22’ Adopo)

Lazio-Juventus 1-1 (90’+6 Vecino; 51’ Kolo Muani)

Empoli-Parma 2-1 (11’ Fazzini, 86’ Anjorin; 73’ Djuric)

Udinese-Monza 1-2 (75’ Lucca; 52’ Caprari, 90’ Keita)

Hellas Verona-Lecce 1-1 (41’ Coppola; 23’ Krstovic)

Torino-Inter 0-2 (14’ Zalewski, 49’ Asllani)

Napoli-Genoa 2-2 (15’ Lukaku, 64’ Raspadori; 32’ Meret (aut.), 84’ Vasquez)

Venezia-Fiorentina 2-1 (60’ Candé, 68’ Oristanio; 77’ Mandragora)

Atalanta-Roma 2-1 (9’ Lookman, 76’ Sulemana; 32’ Cristante)

Classifica

78 Napoli; 77 Inter; 71 Atalanta; 64 Juventus, Lazio; 63 Roma; 62 Bologna; 60 Milan; 59 Fiorentina; 48 Como; 44 Torino, Udinese; 40 Genoa; 33 Cagliari, Hellas Verona; 32 Parma; 29 Venezia; 28 Lecce, Empoli; 18 Monza.

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