McTominay e Lukaku stendono il Cagliari regalando al Napoli il 4° Scudetto della storia. Juve in Champions, Fiorentina in Conference. Colpo del Lecce che espugna l’Olimpico e si salva, mentre scivolano in Serie B Empoli, Venezia e Monza.
Nel “Super Friday” che mette in palio il titolo 2024-2025, una zuccata di De Vrij al 20’ in quel di Como e le contemporanee parate del cagliaritano Sherri all’ombra del Vesuvio illudono l’Inter per una 20 di minuti poi, però, al 42’, la gara del Maradona si sblocca con una bellissima sforbiciata acrobatica dello scozzese McTominay che spiana la strada ai sogni partenopei.
Dopodiché, al 51’, Lukaku raddoppia con una potente progressione personale scatenando la festa del popolo azzurro e rendendo di fatto inutile il bel timbro dello 0-2 griffato Correa in riva al Lago. Per il Napoli si tratta dunque del 4° tricolore della sua storia. Record anche per Conte, giunto al 5° Scudetto personale, il terzo con tre squadre diverse.
Il Napoli festeggia il titolo – Foto X Serie A
Sabato alle 18, invece, il Bologna saluta il proprio pubblico dopo una straordinaria stagione culminata con la conquista della Coppa Italia e la conseguente qualificazione alla prossima Europa League, con un brutto kappaò casalingo per mano del Genoa. In un pomeriggio gioioso e senza alcun assillo di classifica, Vitinha sblocca l’equilibrio con un preciso diagonale, mentre il resto lo fa il giovane classe 2006 Venturino capace di realizzare una doppietta tra il 26’ e il 43’. Utile solo a fini statistici, il gol da cineteca firmato da Orsolini nella ripresa (controllo di petto in corsa e sinistro al volo su lancio di Casale dalla retrovie). Una sconfitta indolore, che non macchia la voglia di festa rossoblù. Nessun obiettivo più raggiungibile nemmeno per Milan e Monza, che a San Siro si sfidano nell’appuntamento del sabato sera in un clima surreale. La curva rossonera, infatti, dopo aver realizzato una coreografia umana di protesta con la scritta “Go Home”, abbandona il settore al 15’ lasciando di fatto lo stadio in un silenzio assordante. Sul campo, segnano Gabbia di testa al 64’ e poi Joao Felix direttamente su calcio piazzato dieci minuti più tardi, per un 2-0 che non può certo addolcire una pessima stagione: contestato e ferito nell’orgoglio, il Diavolo dovrà voltare pagina alla svelta per ripartire immediatamente.
Viceversa, domenica notte al cardiopalma con 6 gare in simultanea e una serie di verdetti inaspettati. Partendo dalla parte più nobile della classifica, incontriamo il fondamentale blitz della Juventus in quel di Venezia per 3-2. Un successo particolarmente sudato che regala agli uomini di Tudor il pass per la prossima Champions League 2025-2026. In Laguna, passano subito i veneti con la zampata di Fila al 2’ di gioco, ma la reazione bianconera è furiosa: prima un mancino di Yildiz al 25’, poi un destro dal limite di Kolo Muani al 31’ ribaltano il discorso, mentre la contro risposta arancioneroverde si spegne sul palo colpito dall’ottimo Nicolussi Caviglia. Tuttavia, nella ripresa, i padroni di casa hanno ancora le forze per ristabilire la parità con Haps al 55’ e poco dopo è Di Gregorio a dover volare per smanacciare il potente bolide di Doumbia diretto all’incrocio. Ad ogni modo, lo sappiamo, il calcio sa essere crudele e al minuto 73’ Locatelli dal dischetto fa 3-2, rinnovando alla Vecchia Signora il passaporto europeo e relegando in Serie B il Venezia di Eusebio Di Francesco.
Rispetta i pronostici della vigilia anche la Roma, che batte un Torino già in ferie da tempo e termina al 5° posto in classifica. Nel capoluogo sabaudo, apre i discorsi un rigore di Paredes al 18’, mentre a chiuderli ci pensa l’inconsueto stacco aereo di Saelemaekers al 53’. Ranieri lascia così la sua Roma nel migliore dei modi, consegnando al popolo giallorosso la qualificazione alla prossima Europa League.
Chi, invece, piuttosto incredibilmente resta fuori da tutto è la Lazio di Marco Baroni, sconfitta a domicilio dal Lecce e precipitata fuori dai piazzamenti importanti. In un Olimpico che si aspettava ben altro risultato, la decide l’unghiata di Coulibaly all’imbrunire della prima frazione. Successivamente, gli ospiti restano addirittura in 10 per un doppio giallo a Pierotti, ma riescono comunque a difendere con i denti la trincea fino al triplice fischio grazie anche alle parate un miracoloso Falcone. Nei secondi finali, cartellino rosso pure per Romagnoli, ma poco cambia: salentini di Giampaolo salvi, Lazio fuori anche dalla Conference. Un posto, quello per la terza competizione continentale, agganciato invece al fotofinish dalla Fiorentina, capace di espugnare Udine per 3-2. In terra friulana succede un po’ di tutto: al 26’ la rasoiata di Lucca squarcia l’equilibrio, poi doppio giallo a Bijol al 39’ e Fiorentina che torna in parità con il preciso diagonale di Fagioli ad inizio ripresa. Non paga, la Viola mette la freccia al 57’ con uno straordinario gol di tacco “alla Crespo” di Comuzzo, ma l’Udinese risponde d’orgoglio e trova il momentaneo 2-2 con Kabasele in mischia 4 minuti più tardi. A decidere la sfida del Bluenergy Stadium, però, ci pensa un tiro (deviato da un difensore) di Moise Kean all’82’. Gol numero 19 in campionato per la punta della Nazionale e gigliati nuovamente in Conference League per il 4° anno consecutivo.
Ennesimo 3-2 esterno di giornata anche 350 chilometri più ad ovest, dove il Parma espugna Bergamo con una gran rimonta nella ripresa. Sul rettangolo verde orobico, Maldini insacca una doppietta ravvicinata tra il 32’ (in scivolata) e il 33’ (piattone a giro), poi i ducali risalgono la corrente e si conquistano la meritata salvezza: alla bordata di Hainaut al 49’, segue il doppio colpo dello svedese Ondrejka, bravo prima a pareggiare con un destro incrociato al 70’ e poi a firmare il definitivo sorpasso in pieno recupero. Crociati ancora in A, Dea proiettata verso la prossima annata ormai già da qualche settimana.
A completare il quadro dell’ultima stagionale, infine, il fondamentale successo dell’Hellas per 2-1 nella tana dell’Empoli. Al Castellani, gli scaligeri passano al 4’ con un colpo di punta imparabile di Serdar dal limite dell’area. Il solito Fazzini pareggia con un tap-in sotto misura al 43’ dopo un lungo assedio toscano, ma è di Bradaric su precisa pennellata di Tchatchoua la zuccata vincente al 69’ che vale i tre punti per Zanetti. Verona salvo, Empoli di nuovo in B dopo 4 anni.
Risultati 38° turno
Napoli-Cagliari 2-0 (42’ McTominay, 51’ Lukaku)
Como-Inter 0-2 (20’ De Vrij, 51’ Correa)
Bologna-Genoa 1-3 (64’ Orsolini; 17’ Vitinha, 26’- 43’ Venturino)
Milan-Monza 2-0 (64’ Gabbia, 74’ Joao Felix)
Venezia-Juventus 2-3 (2’ Fila, 55’ Haps; 25’ Yildiz, 31’ Kolo Muani, 73’ Locatelli)
Lazio-Lecce 0-1 (43’ Coulibaly)
Udinese-Fiorentina 2-3 (26’ Lucca, 61’ Kabasele; 46’ Fagioli, 57’ Comuzzo, 82’ Kean)
Torino-Roma 0-2 (18’ Paredes, 53’ Saelemaekers)
Atalanta-Parma 2-3 (32’-33’ Maldini; 49’ Hainaut, 70’- 90’+1 Ondrejka)
Empoli-Hellas Verona 1-2 (43’ Fazzini; 4’ Serdar, 69’ Bradaric)
Classifica finale
82 Napoli; 81 Inter; 74 Atalanta; 70 Juventus; 69 Roma; 65 Fiorentina, Lazio; 63 Milan; 62 Bologna; 49 Como; 44 Torino, Udinese; 43 Genoa; 37 Hellas Verona; 36 Cagliari, Parma; 34 Lecce; 31 Empoli; 29 Venezia; 18 Monza.
Verdetti
Classifica marcatori
1°: Retegui (ATA), 25 reti
2°: Kean (FIO), 19 reti
3°: Orsolini (BOL) – Lookman (ATA), 15 reti
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